Appunti per strada
Con Mauro Baioni
A cura di Renato Corsini
Sala Santi Filippo e Giacomo, Brescia
Dal 5 al 20 marzo 2016
La Leica in spalla, usava solo quella, il fotografo di strada conosceva solo due colori: il bianco e il nero. Giulio Obici era un intellettuale, un cronista di palazzo, uno che ha vissuto nella mancanza di Venezia e che deformava i paesaggi con i grandangoli. Le sue nature morte erano artificiali, i vicoli delle città una poesia sommessa, gli uomini solo degli intrusi, un elemento di arredo sullo sfondo, capitato quasi per caso. Renato Corsini dice che aveva una profonda cultura e coerenza e che conosceva come pochi altri la macchina fotografica:è lui che cura la mostra Appunti per strada…
Ci sono gli scatti di Obici, l’inviato di Paese Sera, il cronista di giudiziaria e il flâneur con la Leica che ha sempre sentito la nostalgia della laguna, dov’è nato nel 1934… Ma le sue Madonne disegnate sui muri, i bambini in bicicletta, la sedie impilate in piazza Garibaldi sono solo una parte del suo lavoro e dell’esposizione. Nella sala dei Santi Filippo e Giacomo ci sono anche gli Appunti per strada e a colori di Mauro Baioni, bresciano, esploratore del mondo (famosissimi i suoi reportage in Oriente). Uno che la pensa come Man Ray: «Tutto ciò che posso fotografare non lo dipingo». La Musa è la stessa per entrambi, la strada. Cambia il modo di vederla, fotografarla, sentirla. Obici in bianco e nero, con il rigore dell’analogica. Nei reportage di Baioni, invece, ci sono tutte le sfumature del colore.
Alessandra Troncana